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Dove andrà a parare il PDL?
Di R. Di Giovacchino (del 27/04/2010 @ 10:27:50, in La finestra sul cortile, linkato 3372 volte)
Pensieri Vagabondi sono anche quelli che ti frullano in testa nel giorno che vede Fini immolato sul grande altare della “non politica”. Con Berlusca furioso, Bossi minaccioso e tutti gli altri agitati da un solo timore: come non perdere la poltrona.
L'ex faxista per un improvvido destino si trova da qualche tempo a interpretare il ruolo dell'unico politico very democrat su piazza. Il più fedele ai dettami di quella costituzione che il suo (ex?) alleato di governo si ostina a considerare “vetero-comunista”. E pensare che Berlusconi, rispetto a Fini, era uomo di centro, erede di Craxi, socialista d'antan. Come può un ragazzo di oggi, per quanto informato, comprendere l'aspetto paradossale di questa vicenda?
In realtà non è chiaro a nessuno dove andrà a parare il Pdl, inutile e retorico il dilemma: “Mi spacco o non non mi spacco”? Si spaccherà, anzi è già spaccato.

Trovo singolare che ciò accada a ridosso dell'ultima tornata elettorale del centro destra che sì ha un po' penalizzato Berlusconi, ma che vede complessivamente rafforzata la coalizione. Che Fini voglia imitare Veltroni? Come andò a finire s'è vist. Ma forse stavolta è diverso, chissà. Ah, non ignoriamo la tesi secondo cui alcuni poteri- misteriosamente definiti forti- abbiano in qualche segreta stanza deciso di liquidare il Cavaliere- un po' troppo filo-arabo, un po' troppo filo Putin, un po' filo cazzi suoi- e la scelta sarebbe caduta su Fini, l'uomo nuovo della Destra Moderna (come egli stesso si è autodefinito mentre a nessuno sfugge che egli sia il più vecchio dei leader attuali, uno dei pochi che conosca le regole della politica) . Come andrà a finire nessuno può dirlo, ma è evidente che chiunque intendesse cercare un'alternativa all'attuale sistema di potere- non potendo trovare a sinistra l'uomo nuovo che non c'è- non poteva che impattare nel tenebroso leader di Alleanza nazionale, l'unico in grado di appellarsi a quelle tetre maggioranze desiderose di ordine che la destra è ancora in grado di mettere insieme per fare da argine ai baccanali di Villa Certosa, alla folla di papponi baresi, escort napoletane, farfalline romane e quanto altro. E c'è chi ha già in testa il futuro asset che vedrebbe fiorire attorno a Fini, Rutelli, Casini, Montezemolo la nuova maggioranza.

Se sono rose....non riesco purtroppo a entusiasmarmi per nessun tipo di destra né antica, né moderna, né morigerata né altro. Sono figlia dei tempi miei, non so che farci. Ho capito una cosa però: se è vero che la politica è una scienza esatta, la somma tra le forze in campo non è mai aritmetica. Senza un progetto politico, senza un leader trainante non può esserci maggioranza. Tutti finora sembrano avere avuto un unico problema: sputtanare B. invece che sconfiggerlo politicamente . Se lo scandalo fosse stata un'arma vincente Berlusconi avrebbe dovuto essere sconfitto alle ultime elezioni, invece non è andata così (anche se ha perso un bel po' di voti). La scesa in campo di Fini serve proprio a questo: imporre a Berlusconi il confronto su un terreno che non è il suo forte: la politica.Niente sarà più come prima anche se la costruzione di un'alternativa politica non appare semplice né agevole.

Non dovete stupirvi per questo mio esordio su un tema politico, apparentemente distante dai miei abituali interessi. Forse più legati all'iniziale ascesa di Berlusconi, ai cupi anni delle stragi, al mistero della sua fortuna economica, ai rapporti con i vari Mangano e Dell'Utri, alla nascita dei club di Forza Italia che hanno evocato il piano di Rinascita Nazionale. Non mancherà occasione per approfondire tutti questi argomenti, ma la prima volta mi è sembrato doveroso partire dalla fine. O da quello che sembra essere l'inizio della fine, la scesa in campo di Fini. Per capire davvero “c'èst Fini” oppure no.