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L'insostenibile leggerezza dell'ipocrisia
Di M. Cazora  20/04/2010 in Parole senza deferenza
Tratto da www.vuotoaperdere.org (16 luglio 2009)

Da ormai troppo tempo leggiamo le vicende “personali” del Presidente del Consiglio, c'è chi considera tutto ciò mera politica da gossip e chi invece considera questa storia come qualcosa da approfondire per capirne meglio i risvolti. Qualcosa di nuovo comunque sta avvenendo con scarsa attenzione (se non da totale disinteresse) da parte dei media. Quanto sto per esporre potrà sorprendere perchè voglio tentare di far comprendere come dal mio punto di vista l'attualità potrebbe portare una flebile luce sul passato ed il presente del nostro Paese.

Parliamo di fatti. Inizialmente Berlusconi, gli uomini di governo ed i peones hanno risposto agli attacchi mediatici attribuendoli ad una montatura della solita sinistra che incapace di attaccare dal punto di vista politico si appigliava attraverso una stampa compiacente a fatti personali per giunta totalmente infondati. In seguito le foto e le interviste sempre più incalzanti hanno cominciato ad intaccare la serenità del Premier e del suo entourage.

Giungiamo agli ultimi giorni e ci accorgiamo di qualcosa di nuovo.

La prima novità arrivata in fasi alterne, parte dalla CEI che senza troppi mezzi termini attacca Berlusconi che continua a non rispondere. Fatto curioso perchè mai verificatosi in precedenza. E ciò che è più strano è che neanche Gianni Letta, l'anima grigia, considerata unanimemente il più grande paracolpi, mediatore e solutore di qualunque controversia, sia riuscita a mettere un freno, nemmeno in qualità di Gentiluomo della Famiglia Pontificia (una volta si chiamava Cameriere poi il termine fu cambiato per adeguarlo ai tempi. Per intenderci un po' come il Marchese del Grillo, pensandoci bene sembra un peccato aver modificato il nome perchè osservandolo con attenzione Letta possiede nei suoi modi quel nonsoché che contraddistingue i maitre dei più famosi hotel del mondo con quei modi affinati, signorili, garbati quasi efebici, quei direttori alla Pretty Woman capaci di risolvere qualsivoglia esigenza e desiderio dei clienti).

In seguito Cossiga, che dapprima rilascia un'intervista, poi fa addirittura una interrogazione al Governo affinché metta in allerta i nostri Servizi per verificare se ci siano manovre ed ingerenze da parte di altri Servizi “amici” d'oltreoceano. Nei giorni successivi anche Bossi rilascia un'intervista nella quale dichiara che quanto sta accadendo a Berlusconi non può essere altro che frutto del lavoro dei Servizi, perché nel nostro paese i Servizi si sono sempre resi responsabili di atti indipendenti. La differenza, afferma Bossi, è che una volta usavano le bombe ed oggi fortunatamente le donne. Ed aggiunge che egli, al contrario di Berlusconi che affida tutti i suoi spostamenti ai Servizi, li affiderebbe alla Digos di cui si fida di più.

Questi i fatti che portano ad alcune considerazioni ed ovviamente anche a quesiti. Cossiga per decenni ha raccontato di tutto di più ma qualche mese fa dichiarò di non poter dire tutto quello che sapeva giustificandosi col fatto che nonostante la sua età preferiva non essere ucciso da parte di Paesi stranieri (questo lo ho trovato immediatamente ignobile poiché manca di rispetto nei confronti di chi è morto per lo Stato, per i parenti ed amici delle vittime che hanno vista segnata per sempre la loro vita. Ma forse, ancor di più, svilisce il coraggio ed il futuro della vita di chi combatte anche da semplice cittadino contro la mafia e quant'altro, senza per altro avere la protezione ed i privilegi spettanti ad un ex “Emerito” Presidente della Repubblica).

Come mai oggi trova tanto coraggio da poter suggerire al Governo di combattere eventuali interferenze di Servizi stranieri? E poi, durante i suoi incarichi governativi lui lo ha mai fatto?
Temo di no o quantomeno con scarsi risultati, e a tal proposito l'elenco dei fatti da ricordargli sarebbe lunghissimo.

Torniamo ora a Bossi, come può il leader di un partito di maggioranza affermare che in passato i Servizi mettevano le bombe? Cosa sa? Perchè nessun magistrato è intervenuto per domandarglielo?
Se chiunque di noi si azzardasse a dire qualcosa del genere verrebbe immediatamente tacciato di dietrologia spiccia, poiché tutto sarebbe considerato frutto di pura fantasia degna solo di essere trattata come chiacchiera da bar. E' strano: tutti sanno ma nessuno parla, nessuno chiede, nessuno indaga e così le prove che possono essere considerate tali solo se ratificate da un tribunale continuano a giacere nelle casseforti dell'ipocrisia col bene placet del popolo che osserva sempre pigro e complice.

Proviamo ad immaginare che i due abbiamo ragione riguardo un disegno preciso che vede Berlusconi nel mirino di chi non lo considera più un alleato affidabile. Quali prospettive possiamo prevedere e che nesso potrebbe esserci con il passato? Gli Stati Uniti hanno gestito, da più grande potenza mondiale quale sono, con un modus operandi che è rimasto invariato nei decenni (opportunamente modificato col trasformarsi dei tempi) tutte le controversie mondiali, decidendo chi fosse meglio governasse o comandasse in altri paesi, chi dovesse possedere armi nucleari e chi no (dimenticando sempre che gli unici ad averle usate sono stati loro).
Si sono sempre erti indisturbati arbitri e proprietari dell'universo.

Scopo principale rimane il controllo. Non vi è nulla più del controllo su ogni cosa che rappresenti il vero potere, e questo lo si può attuare in diversi modi. In America Latina, per esempio, lo strumento preferito è sempre stato quello politico, attraverso golpe militari che andassero ad evitare il predominio di una politica comunista a loro avversa. Il totale appoggio ad Israele, loro roccaforte inserita sola ed unica in un contesto arabo incapace negli anni di costituirsi come forza unitaria, nei decenni ha fatto proliferare il caos permettendo agli USA il totale controllo attraverso la loro fantomatica e mai risolta opera di mediazione.
L'Africa è un mondo a sé, si preferisce non contribuire a nessuno sviluppo favorendo il ricambio continuo dei vertici di uno Stato oggi e di un altro domani pensando esclusivamente all'aspetto economico derivato dalla vendita di armi, piuttosto che dallo sfruttamento del territorio (diamanti, petrolio,ecc.). E non dimentichiamo mai la vicenda di Ilaria Alpi, forse la Somalia è diventata la discarica mondiale di rifiuti tossici. Tralasciamo per un attimo l'Asia e l'Europa.

11/09/2001. Tutto cambia, cambiano gli equilibri mondiali, non esistono più equilibri, gli USA colpiti nel più profondo in qualità di vittima spostano l'attenzione totalmente su di loro consentendogli sino ad oggi di incentrare la politica mondiale in funzione della loro reazione. Tutto ciò ha rivoluzionato equilibri precari ma apparentemente dormienti: il mondo arabo che fino a quel momento aveva come massimo scopo la soluzione della diatriba israelo-palestinese si ritrova improvvisamente a diventare il nemico del mondo da combattere, l'Europa da lì a poco varerà la moneta unica e quell'insieme di Stati sempre divisi politicamente attraverso l'euro potrebbero finalmente, dopo secoli, trovare quel punto di forza unendosi ed accrescendosi attraverso l'ingresso dei paesi dell'est. Se in futuro l’Europa fosse in grado di creare maggiori rapporti con i Paesi Emergenti (vedi Cina) potrebbe davvero diventare una potenza mondiale in grado di contrastare ed influenzare la politica mondiale al pari di chi è stato da sempre il detentore in regime di monopolio di tale prerogativa.

Ecco che allora tutto salta, l'attenzione da allora si sposta altrove e così il controllo diviene totale. Nessuno è più in grado di pensare alla propria crescita, i progetti vedono uno stop improvviso, da quel momento in poi la priorità diventa un'altra e gli USA ne governano ogni scelta, creando spaccature, ma soprattutto alterando la futuribile fase economica che da possibile pericolo affossa tutti gettando lo scompiglio nel quale oggi tutti si ritrovano.
Tocca a noi, dopo “tangentopoli” che sposta l'asse politico italiano a destra (è sempre stato il sogno americano) accade qualcosa di totalmente nuovo nel nostro paese abituato da sempre alle rassicuranti e quasi clericali politiche democristiane in grado di accontentare bene o male quasi tutti. Crollano le ideologie, sparisce tutto quasi per incanto, sembrano salvarsi i comunisti ma pian piano toccherà anche a loro svanire, dopo una serie di trasformazioni.

Cosa può accadere oggi? L'avvento di Obama potrebbe alterare i rapporti tra loro e noi, visto che non c'è più Bush e la sua politica. E così Cossiga e Bossi potrebbero aver ragione.
Se l'uomo “abbronzato” desidera altro per l' Italia, quali strumenti utilizzerà allora? Non siamo in America Latina quindi escludiamo un golpe militare, ma proviamo ad immaginare un “golpe democratico”, così come è stato in qualche modo tangentopoli (le improvvise dimissioni di Cossiga significano qualcosa? Se prima di dimettersi avesse dato il mandato di governo a Craxi sarebbe andata a finire cosi?).
Si discredita Berlusconi, gli attacchi si susseguono, egli non risponde nemmeno alla CEI. Domanda: potrebbe rispondere se le cose dette fossero vere? Difficile! Come per il passato si mettevano le bombe, come dice Bossi, per non far spostare l'asse italiano a sinistra oggi l'obiettivo è cacciare Berlusconi. Già, ma come?
Nel modo più indolore possibile agli occhi dell'opinione pubblica che tanto lo ama.
Due ipotesi: esasperiamo la sua posizione al punto da costringerlo alle dimissioni, se lo troviamo consenziente troviamo un accordo magari con una buonuscita che preveda un bonus per le vicende giudiziarie. L’altra alternativa non lascia scampo: non accetti le condizioni? E allora andiamo allo scontro ma bada bene che una colonia eri e una colonia sei. L'arma di Berlusconi rimane l'amicizia con Bush che appartiene come il padre alla più antica e potente loggia massonica del mondo (ne fece parte anche Leonardo da Vinci) della quale è bene non trascurare il potere trasversale che attraversa i continenti interi.

Rimane un punto, il più enigmatico, quando si pensa ad un “golpe” si deve programmare il ricambio, punto dolente in questo momento nel nostro Paese. Staranno attendendo il momento giusto per ricrearlo? Qualcosa, se non molto, già si sta muovendo.
Chi vivrà vedrà.
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# 1
Ho letto del tuo link sul sito del manifesto e incuriosito sono venuto a leggere il tuo articolo (permettimi di darti del tu).
Per quello che riguarda il tuo articolo lo trovo ben argomentato e ragionato (cosa che ultimamente è sempre più rara). Ha degli spunti interessanti (l'uso dei servizi segreti per screditare e quindi mettere da parte Berlusconi) e un analisi ben fatta (mi riferisco alle parole di Bossi e Cossiga).
Però sinceramente non so cosa pensare... Ancora mancano troppi tasselli in questo puzzle che è la politica italiana per poter capire se la tua tesi (i servizi italiani manipolati da paesi esterni per delegittimare Berlusconi) sia giusta o no. Anche perchè credo che se fosse vera la tua tesi, i servizi potrebbero mettere le mani su documenti ben più scottanti che qualche escort.
Bisognerà aspettare almeno settembre e vedere se verrà calato l'asso che chiude la partita
Di  Riccardo Gatani  (inviato il 12/08/2010 @ 14:21:04)
# 2
Caro Riccardo grazie per avermi letto, comprendo le tue perplessità e cercherò di spiegarmi meglio.Come vedi l'articolo risale a più di un anno fa, da allora molte cose sono cambiate e lentamente maturate sino ad arrivare ad indagare berlusconi come mafioso.Le strategie vanno attuate con un certo criterio, andare subito all'attacco frontale non avrebbe portato al raggiungimento dello scopo prefisso. C'era bisogno di tempo per creare quella fase di ricambio, quell'alternativa di cui parlo, era necessario screditare il personaggio lentamente tanto che oggi non è più visto probabilmente con gli occhi dell'idolatria ma piuttosto con un certo distacco, impensabile prima. Non guardare alla mossa di fini esclusivamente come atto politico. Queste cose sono sempre accadute nel nostro paese con modalità diverse a seconda dei tempi e delle esigenze.Un caro saluto e grazie per essere giunto sin qui.
Di  Marco Cazora  (inviato il 12/08/2010 @ 16:43:45)
# 3
"tutti sanno ma nessuno parla, nessuno chiede, nessuno indaga e così le prove che possono essere considerate tali solo se ratificate da un tribunale continuano a giacere nelle casseforti dell'ipocrisia col bene placet del popolo che osserva sempre pigro e complice." hai detto tutto...su molte, troppe cose è da sempre stato così..la cosa più grave è che non esistono sintomi di miglioramento in nessun fronte.

Proprio in quelle parole esiste molto di più e oltre Berlusconi...nessuno va a fondo, vero. la paura, per tutti è di venire allo scoperto...e chissà se scoprendo non bisognerebbe ricostruire interamente tutto...dalla chiesa allo stato...i golpe? tengono testa solo quando altro di peggio potrebbe trapelare...nessun santo. nessuno.
Di  marina  (inviato il 04/06/2011 @ 14:57:43)
# 4
Marina cara, credo ci sia poco da ricostruire, gli addetti ai lavori dovrebbero sapere già tutto. Quello che serve è un cambiamento di rotta radicale, a costo di qualunque sacrificio, per dare all'Italia finalmente una propria identità. Ma esiste o esisterà mai, qualcuno capace di tanto coraggio?
Di  M. Cazora  (inviato il 04/06/2011 @ 16:34:29)
# 5
gli addetti ai lavori e qualche non addetto, è vero, sa tutto...ma come dici, esisterà mai qualcuno dotato di tanto coraggio o assetato di vendetta che, non avendo più nulla da perdere oltre se stesso, svelerà quanto c'è da sapere?

al cambiamento di rotta, e pure radicale, ci credo poco...al potere soffia un solo vento e tutti quelli che siedono sotto o sopra le poltrone, amano le "arie" benefiche di quel soffio....
Di  marina  (inviato il 04/06/2011 @ 16:42:34)
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